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  1. Racconti

    Venire benzinante
    portare te lontana patria

    Maria Vittoria Cubellis ci regala questo racconto,
    nato dai ricordi di guerra di suo padre Guglielmo

    Agosto 1943, costa albanese: nella calura pomeridiana una bava di vento, a tratti, rigonfiava il

    Guglielmo Cubellis nel campo in Albania con i suoi uomini

    Guglielmo Cubellis nel campo in Albania con i suoi uomini

    tricolore e un paio di camicie grigioverde stese ad asciugare. Qualche soldato dormiva in canottiera all’ombra degli olivi, qualche altro rammendava la divisa o ingrassava il fucile fuori alla tenda. Era già la quarta estate di guerra, ma nell’accampamento italiano regnava la quiete. Nell’aria torrida e quasi immobile, il silenzio era interrotto solo dal frinire delle cicale e dei grilli. La piccola insenatura si incuneava tra rilievi calcarei punteggiati da alberi deformi, coi rami radenti il suolo e le chiome asimmetriche, bizzarramente sagomate da venti aspri che in inverno sferzavano terra e mare. Lungo la linea dell’orizzonte sfumata dall’afa, tremolava, incerta, la sagoma gobba di un’isola lontana. La baia, era un buon punto d’approdo per piccole imbarcazioni, l’unico lungo quel tratto della costa alta e rocciosa privo di scogli emergenti e riparato dalle correnti. Lì sarebbero potuti sbarcare nemici o contrabbandieri di armi e per questo il comando italiano di Valona vi aveva insediato una guarnigione di una cinquantina di uomini.

    continua…

  2. Concerto:
    Quello che la storia non racconta

    Concerto de "Il Giardino della Pietra Fiorita"

    Il Giardino della Pietra Fiorita

    Il Giardino della Pietra Fiorita con Daniela Evangelista

    L’Associazione Amici di Roma Felix ha il piacere di presentare, in prima nazionale, la nuova produzione per musica, danza e voce narrante messa in scena da Il Giardino della Pietra Fiorita. Quello che la Storia non racconta ruota attorno alle vicende di Coreno Ausonio e di altri piccoli paesi, che, con i loro abitanti, durante la Seconda Guerra mondiale si vennero a trovare esattamente sulla Linea Gustav, la linea difensiva che i tedeschi avevano creato a Cassino per contrastare l’avanzata delle forze alleate. Frammenti diversi di tante piccole storie sconosciute, attraverso un complesso gioco di incastri, si ricompongono in un quadro dal respiro più ampio e generale che narra della guerra e delle sue atrocità. Come nel celebre romanzo di Elsa Morante, La Storia, la scelta di parlare di piccole cose, di quotidianità nella guerra, di esperienze e testimonianze dirette serve a dare voce soprattutto a quelli che in genere la guerra non la vogliono, ma la subiscono o la vivono loro malgrado.

    continua…