Itinerari

Le “madonnelle di Roma

Le edicole sacre della devozione popolare

Una caratteristica tutta romana sono sempre state le edicole sacre, per la maggior parte

madonella3dedicate al culto della Vergine e perciò dette anche “madonnelle”. Il numero, la varietà e la ricchezza decorativa colpivano i viaggiatori che spesso ne hanno tramandato la memoria. Dovettero essere a migliaia prima della Repubblica giacobina di fine Settecento se, ancora nel 1853, dopo molte distruzioni, se ne inventariavano ben 1.543.

Oggi sono ridotte a poche centinaia – forse 540 – ma costituiscono ugualmente una nota peculiare del centro storico di Roma. Anche se in uso fin dal Medioevo e dal Rinascimento in molte città non soltanto italiane, esse conobbero la loro massima diffusione a Roma, in relazione alla particolare intensità della venerazione mariana dell’Urbe e finirono per costituire un elemento saliente del costume.

Per esempio, l’uso di tenervi accese delle lampade devozionali ne fece a lungo la base dell’illuminazione notturna di strade e vicoli; e così l’abitudine di adattarvi sotto degli altarini, adorni di candele e di fiori, portò alla consuetudine di celebrare all’aperto novene e feste con o senza pifferai ciociari o abruzzesi.

La più antica immagine che si conservi è quella detta «di Ponte» in via dei Coronari, del 1523; tuttavia, il maggior numero di quelle esistenti è di epoca barocca e dell’Ottocento. Le “madonnelle” possono essere considerate dei compendi di arte applicata a livello popolare, cui davano mano diversi artigiani – dai marmorari ai ferrari, dagli stuccatori ai doratori, dai pittori agli scultori – espressione di quelle raffinate maestranze presenti in gran copia a Roma nei secoli passati.madonnella 2

 

Negli ultimi decenni, dopo la consacrazione della città alla Madonna del Divino Amore, voluta da Pio XII nei giorni della liberazione di Roma ai primi di giugno del 1944, si sono diffuse rappresentazioni in mosaico di quella immagine. La prima di esse si trova in una cappelletta sulle mura del Castro Pretorio.

Nel corso della nostra visita incontreremo una selezione delle edicole sacre più significative: la Vergine delle Oblate in via del Teatro di Marcello; il Tabernacolo di Palazzo Doria in via del Plebiscito; il Mosaico della Vergine alla Chiesa Nuova in corso Vittorio Emanuele; la Madonna delle Terme di Agrippa a piazza Navona; l’edicola di Antonio da Sangallo il Giovane in via dei Coronari; la Madonna della Scimmia a Fontana di Trevi.

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Fai “click” sulla foto per vedere la galleria immagini dedicata alle “madonnelle”

 


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