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Fondo Carità
17 Marzo 2016 by romafelix
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A Pasquetta la Villa dei Quintili
13 Marzo 2016 by Ornella Massa
Questi grandiosi ruderi sono estesi per un’area così vasta che dalla fine del Settecento il luogo fu chiamato “Roma Vecchia”, perché si credeva appartenessero ad una città: si tratta invece dei resti della proprietà di due ricchi fratelli, Sesto Quintiliano Condiano e Sesto Quintiliano Valeriano
Massimo (come si poté appurare tramite i loro nomi impressi sulle fistule di piombo attraverso le quali passava l’acqua), entrambi consoli nel 151 d.C. e nota con il nome di Villa dei Quintili. L’imperatore Commodo, volendosi impadronire delle ricchezze dei due fratelli, nonché di questa lussuosa villa, nel 182 li fece processare per un’ipotetica congiura e condannare a morte. Confiscati i beni dei Quintili, compresa questa villa, l’imperatore la fece restaurare trasformandola in una vera reggia di campagna. Le strutture superstiti della villa denunciano due grandi fasi costruttive: la prima, caratterizzata dall’opera laterizia, riferibile al tempo dei proprietari originari, la seconda, caratterizzata dall’opera listata, attribuibile ai rifacimenti e alle aggiunte di Commodo. Il complesso è formato da cinque nuclei diversi, estesi su un terreno ondulato di circa 1.000 mq
che arriva fino all’Appia Nuova: un grande ninfeo, un giardino a ippodromo, uno stadio, un nucleo residenziale e due ambiente termali e disposti ai lati del nucleo residenziale. Sulla via Appia, dopo alcune strutture probabilmente riferibili a tabernae, la villa si apriva con un monumentale ninfeo a due piani formato da un’ampia esedra semicircolare, scandita da nicchie e con al centro una grande fontana. In origine il ninfeo era separato dalla strada tramite un muro, dopodichè ebbe un ingresso fiancheggiato da due colonne su alte basi e pilastri laterizi ai lati. Il pavimento, di cui restano tracce, era in mosaico bianco a grosse tessere. Nel Medioevo l’imponente complesso, in particolare il ninfeo monumentale, fu inglobato in un castello di proprietà della potente famiglia degli Astalli, come accadde anche per il Castrum Caetani presso mausoleo di Santa Cecilia. Il fortilizio oggi è in gran parte diroccato, ma si possono ancora notare le alte pareti in blocchetti di peperino, munite di fori per le impalcature lignee e l’ingresso rinforzato con mura di tufo e selce. Dietro il ninfeo si estendeva un grande peristilio o giardino porticato lungo circa 300 metri e largo, dopo la demolizione di un originario muro di cinta, oltre 100 metri: proprio su questo muro di cinta, sul lato orientale, poggiava lo “speco” dell’acquedotto Anio Novus che riforniva la villa.
Al di là del giardino, verso nord, alcuni grandiosi ambienti facevano parte delle terme: un’aula rettangolare di m 13,50 x 11,60, con pareti aperte da finestroni su due piani ed una piscina al centro, originariamente rivestita di marmo; una grande sala rotonda, del diametro di m 36, probabilmente scoperta ed adibita a piscina. Nel lato rivolto a Occidente si trova una cisterna circolare del diametro di 29 metri, a due piani, in laterizio con contrafforti in opera reticolata, sulla quale fu edificato nel Medioevo il “Casale di Santa Maria Nuova”, seguito da un massiccio nucleo cementizio di un sepolcro a forma di piramide che, per la ricchezza dei frammenti di sculture ed elementi di decorazione architettonica rinvenuti, viene attribuito proprio ai due fratelli Quintili. Il nucleo residenziale della villa era articolato intorno ad un ampio cortile rettangolare, pavimentato con lastre di marmi colorati così come anche le pareti e i pavimenti, mentre pitture e stucchi decoravano le volte e la parte superiore degli ambienti. Tutte le stanze del complesso erano dotate di un vero e proprio sistema di riscaldamento tramite tubi di terracotta, inseriti nelle pareti, all’interno dei quali era fatta passare l’aria preriscaldata. Infine, sul versante orientale, si estendeva un secondo giardino a forma di circo, probabilmente utilizzato come ippodromo, lungo circa 400 m e largo tra i 90 ed i 115 m. Lo scrittore greco Olimpiodoro scrisse che «la villa conteneva tutto ciò che una città media può avere, compresi un ippodromo, fori, fontane e terme». In un ampio locale, precedentemente adibito a stalla, situato in un moderno casale accanto all’attuale ingresso della villa sulla via Appia Nuova, è stato recentemente allestito un Antiquarium, dove vi sono conservati preziosi reperti ritrovati tra il 1925 ed il 1929,
quando la proprietà apparteneva ai Torlonia (che la acquistarono nel 1797), e quelli rinvenuti alla fine degli anni Novanta, quando la villa era divenuta proprietà dello Stato (il passaggio avvenne nel 1985). La sala è dominata da un’imponente statua di Zeus seduto su una roccia, risalente alla prima metà del II secolo d.C. e circondata da vetrine in cui sono esposte statuette provenienti dall’area di un santuario dedicato a divinità orientali e a Zeus Bronton, dio dal carattere agricolo. Ritratti, erme, rilievi, monete, frammenti di affreschi parietali e decorazioni architettoniche completano la piccola esposizione. Il resto dei ritrovamenti sono conservati nei Musei Vaticani oppure sparsi in varie collezioni pubbliche e private, come quella immensa della famiglia Torlonia.
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Magliarde: lo yarn bombing di Roma Felix.
6 Marzo 2016 by Ornella Massa
Sabato 19 marzo le Magliarde di Roma Felix aspettano principianti ed espertissime per sferruzzare insieme e organizzare le prossime attività.
Ci vediamo come sempre nelle accoglienti sale di Hespresso, in via Genova, per unire l’utile al dilettevole, progettare le iniziative di “yarn bombing” e trascorrere un pomeriggio rilassante tra fili colorati e cose buone.
Ricordiamo che i nostri incontri sono aperti a tutti, uomini e donne, e che anche i principianti assoluti potranno imparare i rudimenti del lavoro a maglia o all’uncinetto o migliorare le loro tecniche grazie all’aiuto di chi ha più esperienza. Non è indispensabile, benché gradito, portare lane e ferri per iniziare: abbiamo la possibilità di mettere a disposizione qualche gomitolo e di prestarvi gli strumenti necessari ad avviare un lavoro.Gli incontri delle Magliarde, a cadenza mensile, restano fissati per il secondo sabato di ogni mese a partire dalle 15.30 da Hespresso. In caso di sovrapposizione con le visite guidate dell’Associazione (come accade questo sabato 12 marzo con la visita a Trastevere) l’incontro sarà spostato al sabato successivo e ne sarà comunque dato l’avviso sulla nostra newsletter.
Vi aspettiamo cariche di entusiasmo e di ferri, uncinetti, lane e cotoni.Appuntamento: sabato 19 marzo a partire dalle 15,30, Hespresso, via Genova 16.
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Alchimia Restauri: primo corso di restauro
Incontri sulla storia e tecniche di restauro e artistiche
3 Febbraio 2016 by Ornella Massa
Gioia Reali, una delle guide più apprezzate di Roma Felix, oltre che storica dell’arte è innanzitutto restauratrice. Da anni organizza nel suo laboratorio, sito in Vicolo dei Marchegiani 1 (una traversa di Via dei Coronari), un corso di restauro aperto a tutti quelli che siano incuriositi e interessati alle tecniche artistiche e di restauro utili a ridare nuova vita a dipinti o vecchi mobili, ma non solo, e volessero cimentarsi.
Questo primo corso comprende 8 lezioni.
E’ un corso teorico e pratico, dedicato alle diverse tecniche di restauro e artistiche, nel rispetto delle tradizioni.
Durante il corso oltre agli aspetti teorici del restauro, si sperimenteranno dal vivo i vari passaggi delle diverse tecniche, avendo così modo di mettere alla prova le proprie capacità artistiche e manuali, spesso nascoste e che attendono solo di essere riconosciute.Il corso si svolgerà tutti i venerdì a partire da venerdì 18 marzo 2016 dalle ore 18.30 alle ore 20.30.
Il costo per l’intero ciclo è di 150 euro.
Il ciclo di appuntamenti per questo primo corso prevede:I INCONTRO:
Introduzione: Storia del restauro, etica e diverse metodologie.
Lavorazione pratica in laboratorio: Creare delle lacune su riproduzioni di dipinti.II INCONTRO: DIPINTI SU TELA
Introduzione: Excursus sulle varie tecniche di pittura su cavalletto (tempera, olio, acquerello), e descrizione delle diverse fasi dell’intervento di restauro con foto.
Lavorazione pratica in laboratorio: Reintegrare delle lacune con acquerelli.III INCONTRO: AFFRESCHI 1
Introduzione: Excursus storico con immagini di affreschi, e descrizione della tecnica artistica e dei vari interventi di restauro su affreschi: stacco, strappo, descialbo ecc..
Lavorazione pratica in laboratorio: Creare la base per un affresco.IV INCONTRO: AFFRESCHI 2
Lavorazione pratica in laboratorio: Creare lo strato di arriccio, preparare la malta per l’intonachino e preparare la sinopia da disegnare.V INCONTRO: AFFRESCHI 3
Lavorazioni pratica in laboratorio: Eseguire l’intonachino e riportare la sinopia, dipingere l’affresco.VI INCONTRO: DORATURA E ARGENTATURA 1
Introduzione: Restauro oggetti lignei a foglia d’oro. Descrizione del restauro di una cornice lignea dorata, della doratura a foglia e del suo restauro.
Lavorazione pratica in laboratorio: Realizzazione della doratura a foglia su oggetti lignei.VII INCONTRO: DORATURA E ARGENTATURA 2
Lavorazione pratica in laboratorio: Realizzazione della doratura a foglia su oggetti lignei.
Lavorazione pratica in laboratorio: Realizzazione di calchi in gesso.VIII INCONTRO: MARMO E TERRACOTTA
Introduzione: Excursus storico attraverso le immagini di monumenti e oggetti in marmo, particolarmente degradati, da pulire.
Lavorazione pratica in laboratorio: Reintegrazione di lacune su oggetti in terracotta.