Sere d'estate

Roma è un libro di storie

A passeggio tra scrittori e poeti, eroi e rivoluzionari

D’estate, verso sera, la piazza del Quirinale lentamente si svuota di giornalisti, di auto blu e di turisti.

Dioscuri - Piazza del Quirinale

Dioscuri – Piazza del Quirinale

Allora, come da antica consuetudine, ecco che i cittadini, sfiancati dal caldo torrido di Roma, salgono al Colle presidenziale per godersi un po’ di aria fresca.
La nostra passeggiata serale parte da qui. Da una piazza meno scenografica di altre, ma sicuramente ricca di storie da raccontare, “abitata” da grandi personaggi. Il primo che andremo ad incontrare sarà Marie-Henri Beyle, il grande scrittore francese noto come Stendhal. In viaggio per circa un terzo della sua vita, elesse l’Italia come meta privilegiata; viaggiare era, per Stendhal, una «grande fonte di felicità». E come non ricordare alcune delle sue descrizioni della città di Milano o della sua presenza a Napoli e a Pompei? E di Roma, dove l’autore de La Certosa di Parma e de Il rosso e il nero soggiornò a lungo, scrivendo Passeggiate romane, una sorta di guida in grado, ancora oggi, di cogliere i segreti e le delizie artistiche dell’Urbe. Lasciando piazza del Quirinale andremo alla ricerca di altri personaggi che nulla hanno a che fare con la storia dell’arte e del costume. Ma con la grande storia d’Italia. Come Giacomo Matteotti, il deputato socialista rapito e assassinato dai fascisti il 10 giugno 1924 mentre si preparava a denunciare le violenze e i brogli alle elezioni che avevano consegnato al partito fascista la maggioranza dei voti. Il suo intervento alla Camera sarebbe stato in calendario per il giorno successivo, l’11 giugno.
Il nome di Matteotti è legato a pochi luoghi della città: via dei Pisanelli dove la famiglia viveva, il lungotevere Arnaldo da Brescia che percorreva ogni giorno per recarsi alla Camera dei deputati e soprattutto via dei Crociferi, vicinissima alla Fontana di Trevi, da cui mossero i suoi rapitori.

Casa di Giorgio Castriota

Casa di Giorgio Castriota

Proseguendo indifferentemente avanti e in dietro nel tempo, ci si faranno incontro i poeti Ludovico Ariosto e Vincenzo Monti, il condottiero e patriota albanese Giorgio Castriota Scanderbeg e Felice Cavallotti, politico, poeta, drammaturgo e patriota italiano, fondatore, insieme con Agostino Bertani, dell’Estrema sinistra storica, soprannominato “”il bardo della democrazia”. Si attraverseranno luoghi di grande fascino come piazza di Pietra, scandita dalla regolarità delle colonne del tempio di Adriano, imperatore divinizzato dopo la morte. Sotto le sue colonne imponenti, alte 15 metri, oggi scorre una frenetica vita e i turisti passano di corsa puntando diritti verso piazza della Rotonda, dove maestoso si erge il Pantheon, uno dei simboli più possenti dell’ecumenismo antico dedicato a tutti gli dei che si potessero venerare, e che dal VII secolo fu trasformato in basilica cristiana. Là, fino a poco più di un secolo fa, l’intera zona era destinata al silenzio, tanto che alcuni operai venivano pagati per stendere intorno al Pantheon della segatura in modo da attutire anche il rumore dei passi, in segno di rispetto per le sepolture dei primi due re d’Italia. I costi però erano proibitivi e così, nel 1906, gli emigranti italiani in Argentina, attraverso il Comune di Buenos Aires,

Targa che ricorda la posa della pavimentazione in legno di Piazza della Rotonda.

Targa che ricorda la posa della pavimentazione in legno di Piazza della Rotonda.

finanziarono una copertura in legno della piazza, l’installazione e anche la manutenzione. Il legno infatti doveva essere costantemente cosparso di grasso per evitare che si sciupasse. La copertura assolveva efficacemente il suo compito, ma nel 1950 fu rimossa: pare che il grasso provocasse frequenti cadute tra i passanti.


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