Musei e gallerie

Galleria Spada: il grande Barocco tra Roma e Bologna

I maestri del Seicento felsineo nello splendido Palazzo impreziosito da Borromini

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Palazzo Spada – Soffitto

La visita alla Galleria Spada, all’interno dell’omonimo Palazzo, offre l’occasione di scoprire un’area di Roma di grande bellezza: il Rione Regola. Abbastanza ampio, occupa una posizione molto regolare lungo la sponda tiberina che gli ha dato il nome: dai depositi di rena fluviale, o arenula, derivò, attraverso una serie di storpiature, il toponimo Regola.
Durante la Rinascenza l’area conobbe uno straordinario sviluppo urbanistico ed edilizio. Ne sono splendidi esempi la via di Monserrato, piazza e Palazzo Farnese, il Palazzo del Monte di Pietà e, per l’appunto, Palazzo Capodiferro Spada.
Accanto alle meraviglie rinascimentali, il rione ha conservato aspetti medievali collegati al percorso della primitiva «via papale o dei pellegrini» e alcune caratteristiche sociali riconducibili alle modestissime attività che vi venivano svolte nel passato. Nel 1880 l’apertura di via Arenula, attraverso quella che fu piazza Sant’Elena, e una serie di bonifiche risollevarono definitivamente il tono del quartiere.
Ecco allora Palazzo Capodiferro Spada, una delle più deliziose costruzioni del Barocco romano, attualmente sede del Consiglio di Stato. Il palazzo presenta una facciata e un cortile nei quali le originarie decorazioni monocrome a graffiti vennero sostituite da rilievi a stucco di eccezionale finezza, cui si intercalano numerose nicchie con piacevoli statue. Venne costruito per il cardinale Girolamo Capodiferro nel 1540 da Giulio Merisi da Caravaggio per passare, alla metà del Seicento, al cardinale Bernardino Spada da Brisighella, brillante prelato e grande mecenate. Con l’intento di apportare una serie di migliorie al palazzo, il cardinale chiamò Francesco Borromini, amico di suo fratello Virginio (lo stesso padre oratoriano che aveva commissionato al Borromini la splendida Cappella Spada nella vicina chiesa di San Girolamo della Carità).

Cappella Spada in San Girolamo alla Carità

Cappella Spada in San Girolamo alla Carità

Al Borromini si devono diversi particolari decorativi, lo scalone e soprattutto la famosa Galleria prospettica, una straordinaria illusione ottica: sembra infatti di vedere una galleria di notevole estensione, formata da una sequenza di colonne, che termina in un cortile adorno di una grande statua, ma in realtà la distanza tra l’ingresso e la statua è di circa 10 metri e la statua stessa è di piccole dimensioni. Si dice che, da questa galleria prospettica a colonne del Borromini, il Bernini abbia tratto l’idea della Scala Regia in Vaticano.
Ma la gemma più preziosa del palazzo è senza dubbio la Galleria Spada, mantenuta nel sito in cui la collocò il suo creatore, il cardinale Bernardino: rappresenta una selezione della pittura seicentesca e soprattutto della pittura bolognese dell’epoca, acquistata in prevalenza durante un soggiorno del cardinale a Bologna, dove si trovava in qualità di legato nel 1630 circa.

Galleria Spada

Galleria Spada

La Galleria ha conservato il caratteristico aspetto di raccolta patrizia del secolo XVII e le opere, anziché secondo criteri cronologici, sono ordinate in modo da dare risalto al loro valore decorativo. Un criterio, questo, comune anche ad altre gallerie private di Roma come la Galleria Colonna e la Doria Pamphilj.
Tra le opere più importanti, il Ritratto di violinista di Tiziano, La morte di Didone del Guercino, Davide con la testa di Golia di Orazio Gentileschi, il Ritratto del Cardinale Bernardino Spada di Guido Reni, Cristo e la Samaritana di Giambattista Gaulli.


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