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  1. Concerto:
    Quello che la storia non racconta

    Concerto de "Il Giardino della Pietra Fiorita"

    Il Giardino della Pietra Fiorita

    Il Giardino della Pietra Fiorita con Daniela Evangelista

    L’Associazione Amici di Roma Felix ha il piacere di presentare, in prima nazionale, la nuova produzione per musica, danza e voce narrante messa in scena da Il Giardino della Pietra Fiorita. Quello che la Storia non racconta ruota attorno alle vicende di Coreno Ausonio e di altri piccoli paesi, che, con i loro abitanti, durante la Seconda Guerra mondiale si vennero a trovare esattamente sulla Linea Gustav, la linea difensiva che i tedeschi avevano creato a Cassino per contrastare l’avanzata delle forze alleate. Frammenti diversi di tante piccole storie sconosciute, attraverso un complesso gioco di incastri, si ricompongono in un quadro dal respiro più ampio e generale che narra della guerra e delle sue atrocità. Come nel celebre romanzo di Elsa Morante, La Storia, la scelta di parlare di piccole cose, di quotidianità nella guerra, di esperienze e testimonianze dirette serve a dare voce soprattutto a quelli che in genere la guerra non la vogliono, ma la subiscono o la vivono loro malgrado.

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  2. Mostre

    La rivelazione dell’Oriente

    Matisse-Arabesque, grande evento alle Scuderie

    «L’arabesco si organizza come una musica», dichiara Matisse nel 1952. Ma il suo amore per il fluire armonico delle linee tipiche delle decorazioni islamiche e orientali

    H. Matisse, Zorah sur la terrace (1912)

    H. Matisse, Zorah sur la terrace (1912)

    risale a molto più indietro nel tempo. Da quando il suo maestro gli faceva studiare le miniature indiane e definiva l’arabesco «un’idea immaginifica, quasi esclusivamente plastica». O da quando lasciava gli antichi maestri, al Louvre, per ammirare incantato le preziose ceramiche persiane che a partire dal 1905 erano in mostra al Pavillon de Marsan.

    «La révélation m’est venue d’Orient», scrive ancora il grande artista al critico Gaston Diehl. E forse, malgrado i viaggi compiuti in Marocco e in Algeria o nella Spagna moresca, la rivelazione prende forma soprattutto in occasione della straordinaria mostra allestita a Monaco di Baviera nel 1910 dedicata ai «Capolavori dell’arte musulmana». continua…

  3. Archeo

    Scoperte e sorprese
    sotto via del Corso

    I sotterranei di Santa Maria in Via Lata e San Lorenzo in Lucina

    A due passi una dall’altra, due chiese nascondono nei loro sotterranei straordinari inserti di Roma antica e medievale. Si tratta di Santa Maria in Via Lata, praticamente addossata a Palazzo Doria Pamphilj lungo via del Corso. E poco più in là, in direzione di piazza del Popolo, ecco San Lorenzo in Lucina nell’omonima, elegantissima piazza. La prima, che ha ereditato l’antica denominazione di via del Corso, richiama, per certi versi, la basilica di San Clemente. Nei suoi sotterranei infatti si incrociano vicende storiche e religiose di duemila anni: dai resti di una casa di due piani (insula) e di un portico dell’antica Roma alla spiritualità dei monaci orientali che dal VII all’XI secolo qui hanno vissuto trasformando l’insula in diaconia. Infine, la crypta che conserva le testimonianze dell’antica devozione dei cristiani che sin dai primi secoli vi hanno venerato la casa dell’evangelista Luca, l’ospitalità di Pietro, primo papa, e la prigione di Paolo di Tarso. Diviene chiesa vera e propria tra il 687 e il 701, durante il pontificato del papa siriano Sergio I.

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  4. Archeo

    Il Parco degli Acquedotti

    Gli “archi di trionfo” ammirati da Goethe

    “L’acqua arrivava nell’antica Roma con una serie di archi di trionfo”. parcoacquedottiCosì il grande poeta tedesco Goethe, durante il suo soggiorno a Roma nel 1788, parla delle grandi rovine che dominavano la campagna romana e che tanti pittori europei andavano celebrando nei loro disegni e acquarelli. Oggi quelle monumentali e antiche arcate sono ancora lì, accanto ai resti di ville patrizie e tombe monumentali, in un lacerto di suburbio rurale miracolosamente scampato all’invasione urbana del secondo ’900. In questo “spicchio” di campagna che sembra uscito dalle pagine di Gregorovius, a cavallo dell’antica Via Latina, si concentravano tutti i più importanti acquedotti romani, continua…